sabato 20 luglio 2013

il doge Pietro Gradenigo, vestito dei costumi da Paolo Giorza

Sempre dalla collezione musica e spartiti di Carlo lamberti, esponiamo il riquadro riguardante la meticolosa e precisa descrizione dei costumi per l' opera Alba Barozzi, all' epoca del doge Pietro Gradenigo

In questa rara descrizione in bella copia del Giorza, con precisione meticolosa di come vestire i personaggi, a partire da quelli del doge veneziano Pietro Gradenigo, scopriamo un' altra pagina di storia musicale dell' Ottocento

Le parole di testo del Ghislanzoni, faranno da complemento alla musica di Paolo Giorza, composta per l' Alba Barozzi, quale testamento dell' autore milanese

Così, dal manoscritto che il compositore ci ha lasciato, possiamo capire con quale attenzione avesse redatto questo elenco dei costumi per il
 suo secondo melodramma, ancor oggi inedito, alla vigilia del suo primo centenario della scomparsa






Dalla collezione musica e spartiti di Carlo Lamberti

Pietro Gradenigo (Venezia1251 – Venezia13 agosto 1311) fu il quarantanovesimo doge dellaRepubblica di Venezia dal 25 novembre 1289 alla morte.

Figlio di Marco, fu illustre politico e uomo risoluto e deciso, pronto a mettersi contro il papato e ad imporre i voleri di Venezia alle città più deboli. Durante il suo mandato si verificò la cosiddetta Serrata del Maggior Consiglio (28 febbraio 1297) ed in seguito a ciò vi furono tentativi da parte dei "borghesi" esclusi di prendere il potere che si concretizzarono in due tentati colpi di stato (Marin Bocconio1299 o1300 e Bajamonte Tiepolo1310). Nel 1310 in seguito a queste congiure nacque il famoso Consiglio dei Dieci. Sotto di lui la Repubblica rischiò di distruggersi in una logorante guerra civile, ma sconfitti gli avversari più potenti riuscì a placare la situazione e a far vincere la sua fazione che plasmò Venezia in senso oligarchico.

Pietro Gradenigo apparteneva ad una famiglia che risaliva a quella cosiddette "apostoliche" (le dodici che secondo la tradizione veneziana elessero il primo doge) e quindi, politicamente, apparteneva al partito "conservatore" che desiderava limitare la possibilità d’accesso al Maggior Consiglio da parte delle nuove famiglie di maggiorenti. Questa collocazione gli permise di fare una buona carriera politica ma gli alienò la simpatia di parte del popolo che lo vedeva come un "uomo del potere". Alla morte del doge Giovanni Dandolo nel 1289 nonostante la sua giovane età riuscì ad esser eletto doge dopo un’estenuante lotta contro Jacopo Scopulo Tiepolo, discendente diretto dei dogi Lorenzo Tiepolo e Jacopo Tiepolo e rappresentante delle classi "minori", che era stato eletto a furor di popolo ma non secondo la forma stabilita. Il Tiepolo, per evitare una guerra civile, preferì ritirarsi ma questa divisione rimase insanabile fino alla rivolta del 1310. Il Gradenigo era sposato con Tommasina Morosini.

Doge Pietro Gradenigo.png

Pietro Gradenigo inginocchiato davanti a San Marco.

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